Siamo a marzo 2020, all'inizio dell'emergenza sanitaria che coinvolge l'intero globo terrestre, ed in questi giorni, per salvaguardare la salute si è diffuso un concetto in merito ad un diverso e, per alcuni, nuovo metodo di lavoro, il così detto home working o lavoro agile confuso con lo smart working.
A tal proposito si fa molta confusione con i termini appropriati e sarebbe opportuno in primis capire e definire cos'è il lavoro agile. La LEGGE 22 maggio 2017, n. 81 ne dà la seguente definizione: "una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell'attività lavorativa".
La definizione legislativa si avvicina molto all'idea di cosa sia effettivamente l'home working ma sono doverose alcune precisazioni.
Sembrano essere sinonimi ma di fondo esistono alcune differenze sostanziali. La principale è inerente al luogo ove si svolge il lavoro in quanto mentre fare home working equivale a lavorare (per l'azienda) da remoto, solitamente da casa, in situazioni concordate tra le parti, un breve lasso di tempo pari ad un giorno, due, tre, una settimana al massimo, e che possano andare incontro alle esigenze di entrambi, lo smart working concepisce di base l'attività lavorativa continuativa in qualsiasi luogo diverso da quello del proprio committente quale ad esempio uno studio privato, la propria abitazione, una biblioteca, uno spazio di coworking, in treno, in hotel, al parco.
I freelance, i liberi professionisti che prestano i loro servizi ad aziende in maniera non continuativa ma solo su progetti di varia durata, non hanno mai prestato il loro lavoro presso la sede fisica dell'azienda con la quale hanno un contratto. Probabilmente hanno il loro ufficio, lavorano da casa, insomma esprimono, se proprio vogliamo dare una definizione, lo smart working per eccellenza.
Altra differenza sostanziale è data dall'orario di lavoro in quanto mentre l'home working deve rispecchiare assolutamente tutte le regole lavorative applicate in ufficio, dall'orario di lavoro alla pausa caffè, affinché si possa rispettare lo scambio di informazioni con i colleghi e lo svolgimento del lavoro in simultanea, lo smart worker ha un senso di libertà in termini di orario e prestazioni.
È usuale constatare che molti smart worker inizino a lavorare in tarda mattinata, dopo aver trascorso un'ora in palestra o aver svolto attività sportiva al parco, o nel pomeriggio sino a notte fonda o svolgano il lavoro dall'estero con fusi orari anche molto importanti rispetto al nostro. Certamente tutto va concordato con il committente del lavoro che deve essere consapevole di non poter ricevere la risposta ad un'email inviata alle 9 del mattino quando il suo interlocutore ancora dorme perché probabilmente vive in un luogo dove sono appena le 3 del mattino.
Una considerazione approfondita va fatta in merito alla percezione di queste tipologie di lavoro. Mentre l'home working può essere considerata un'iniziativa temporanea, ad oggi, anche se sono certo che con il trascorrere del tempo molte aziende si adegueranno e valuteranno queste alternative a lunga scadenza, con la quale ci si adatta a nuove esigenze, con lo smart working, che è un lavoro indipendente, bisogna entrare in una diversa filosofia lavorativa, è un cambiamento culturale.
Non fa per tutti vivere una situazione lavorativa diversa dai canoni classici soprattutto per chi avvia un'attività lavorativa diversa dal lavoro in presenza. I motivi sono svariati, il cervello umano non è predisposto a cambiare abitudini drasticamente e soprattutto non tutti abbiamo la capacità di automotivazione e non siamo predisposti ad essere autonomi e responsabili, ad esempio c'è chi necessita di un supervisor che gli indichi il lavoro da svolgere e che gli organizzi la giornata lavorativa.
Lo stesso discorso vale per l'home working in quanto chi pensa che il lavoro agile sia al pari di una o più giornate di vacanza oltre che truffare l'azienda sta sprecando un'opportunità.
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